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Saturno contro, commedia su La5 il 27 agosto 2024 con la regia di Ferzan Ozpetek

Saturno contro

Saturno contro

La 5

Saturno Contro è un'opera in cui fortuna, magia, fascino e influenze astrali si intrecciano, rappresentando un gruppo di amici al cui centro spiccano i tarocchi di Roberta, interpretata da Ambra Angiolini.

Una generazione di quarantenni, cresciuta tra gli anni Ottanta e Novanta, ha vissuto la sua giovinezza in un’epoca caratterizzata dalla crisi delle ideologie e dall’esaltazione dell’individualismo economico. Con l’avvicinarsi della maturità, questi individui si trovano a dover fare i conti con la necessità di riscoprire il valore del “gruppo”. In un periodo in cui la crisi economica, le nuove minacce sanitarie e il terrorismo globale hanno reso la vita più fragile e incerta, la morte non è più solo un concetto distante. Il bisogno di protezione e di senso di immortalità non viene più ricercato esclusivamente nella realizzazione personale o nella sicurezza economica, ma anche nella protezione degli altri. Con il declino della famiglia tradizionale, ormai in crisi, molti trovano conforto nell’amicizia e nella creazione di nuove forme di famiglie allargate e non convenzionali. In onda su La 5 il 27 agosto 2024 dalle ore 21:10. Consulta la guida tv completa.

Ozpetek sembra suggerire che non è più il momento di sguardi consolatori

Ozpetek sembra suggerire che non è più il momento di sguardi consolatori attraverso le finestre, ma di una discesa nel reale. Il suo cinema, così “privato” come le stanze della sua casa, ha bisogno di aprirsi al mondo esterno

I temi del film di Ferzan Ozpetek

Ferzan Ozpetek ritorna a esplorare le dinamiche di un gruppo di amici all’interno di un contesto intimo, un’evoluzione di quel mondo che aveva già ritratto ne Le Fate Ignoranti. In Saturno Contro, il regista affronta temi come l’amore omosessuale e la socializzazione tra persone di orientamenti sessuali diversi. Nonostante gli “astri a favore” durante la creazione del film, la pellicola trasmette una sensazione di cinema esteticamente curato ma privo di una vera profondità o punto di vista critico.

Dietro i movimenti di macchina armoniosi, la fotografia raffinata e la musica coinvolgente, si cela una visione del mondo che rimane immutata e forse un po’ vanitosa. Ozpetek osserva il suo collettivo di personaggi senza scavare troppo nella loro psicologia, lasciando che siano naturalmente competenti, ma limitati a una sola classe sociale, quella borghese, che sembra essere l’unica visibile e concepibile per il regista. In questo contesto, l’omosessuale diventa il capro espiatorio melodrammatico, il personaggio che, per “redimersi” e suscitare emozione nel pubblico, deve inevitabilmente morire. Se in Cuore Sacro la redenzione del povero passava attraverso la carità, qui è la morte a risolvere e commuovere un padre che non accetta la natura del figlio.

L’approccio borghese di Ozpetek sembra voler comunicare qualcosa di rilevante senza mai affrontarlo come una questione politica. Così, la cultura borghese, con i suoi valori di famiglia, proprietà e religione, viene sostituita da una nuova borghesia che predilige sentimentalismi, economicismi e narcisismi di massa. Nel mondo ideale di Ozpetek, rappresentato da un film girato in gran parte tra le mura della sua casa, un rifugio di ricercatezza e solidarietà, non c’è spazio per la bruttezza o l’indesiderabile. Anche la morte, che in un film come Il tempo che resta di François Ozon consumava il protagonista in modo tragico, viene trasformata da Ozpetek in qualcosa di meno minaccioso, sostituita dalla bellezza rinvigorita di Lorenzo.

Nel tentativo di ritrovare un po’ di pace, il gruppo di amici si riunisce nella villa al mare di Davide. Come è naturale, Davide è il personaggio più segnato dalla morte del suo compagno. Lo scrittore, sopraffatto dal dolore, arriva a pensare al suicidio, ma all’ultimo momento rinuncia, trattenuto da una spinta interiore a vivere. In un momento di disperazione liberatoria, esplode in un pianto che lo libera dal peso che lo opprimeva, permettendogli di ritrovare un senso di pace.

Uno alla volta, gli amici e le amiche raggiungono Davide nella villa. Il primo a farlo è Antonio, che lo sfida a una partita di ping pong. Dopo il dolore, la vita sembra riprendere il suo corso, e il gruppo approfitta di quel momento di leggerezza per riscoprire la serenità perduta, tra risate e abbracci. Alla fine, Antonio pronuncia la frase conclusiva del film, esprimendo la speranza che la vita possa rimanere così per sempre, anche se, come aggiunge, “il per sempre non esiste”. Con questa riflessione, Ozpetek chiude il film mostrando il tavolo da gioco vuoto, un simbolo di quella transitoria ma preziosa tregua nella vita dei suoi personaggi.

Il contesto e le parole del regista

Il contesto e le parole del regista

Il contesto del film

In questo contesto, i protagonisti di “Saturno Contro” devono confrontarsi con il tema della separazione, affrontando l’incapacità di accettarla. Cosa accadrebbe se, invece di nascondere e negare i cambiamenti sentimentali, si decidesse di affrontarli apertamente, senza più celare nulla? Come si può evitare di separarsi, anche quando tutto sembra spingere in quella direzione?

Tra feste, incontri, canzoni e confidenze, il film disegna un ritratto intenso e complesso delle relazioni umane, riflettendo la delicatezza e la profondità del cinema di Ozpetek.

“Saturno Contro”, film uscito nel 2007, rappresenta tuttora una delle opere più rappresentative della poetica e dello stile di Ferzan Ozpetek. Con un cast d’eccezione e numerose nomination ai David di Donatello, il film si distingue per il suo affetto verso i personaggi, con Roma come sfondo ideale, arricchito da musica, cene e terrazze che riflettono passione e dolore. La narrazione umana si sviluppa al di là delle classi sociali, come ha spiegato lo stesso Ozpetek, che non voleva realizzare un film a sfondo sociale. La storia, scritta insieme al fedele collaboratore Gianni Romoli, esplora temi di amicizia, perdita e dolore, ma anche di consapevolezza e rinascita, resa visivamente attraverso i caldi colori della fotografia di Gian Filippo Corticelli.

Questa rinascita si manifesta attraverso il dramma, portando il gruppo di amici e la loro “famiglia allargata” a confrontarsi con verità fino ad allora celate. Ozpetek, nel parlare del suo lavoro, ha sottolineato come ogni film nasca dall’esigenza di raccontare qualcosa di personale: “Ci chiediamo cosa vogliamo dire di noi stessi in quel preciso momento della nostra vita“, ha spiegato, precisando però che non si tratta di fatti autobiografici, ma piuttosto di esprimere il sentimento più forte provato in quel periodo.

Nonostante i tempi e la narrazione di Ozpetek siano cambiati, “Saturno Contro” rimane una sorta di summa della sua poetica, un punto di convergenza tematica. Il film, che ha incassato quasi otto milioni di euro al botteghino e segnato il debutto cinematografico di Ambra Angiolini (premiata con il David di Donatello e il Nastro d’Argento), è un crocevia di influenze. La storia di Davide e Lorenzo, interpretati da Pierfrancesco Favino e Luca Argentero, mescola il riso e il pianto, ereditando l’atmosfera de “Le fate ignoranti” e “La finestra di fronte”, mentre lascia intravedere, per contrasto, la vitalità positiva di “Mine vaganti” e “Magnifica presenza”. Gli echi di “La Dea Fortuna” e “Nuovo Olimpo” risuonano poi nei riflessi contemporanei della pellicola.

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Dettagli

  • Emittente: La 5
  • Regia: Ferzan Ozpetek
  • Cast: Stefano Accorsi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Filippo Timi, Michelangelo Tommaso, Milena Vukotic, Luigi Diberti, Lunetta Savino, Benedetta Gargari, Gabriele Paolino
  • Aggiornato il: 27 Agosto 08:15