Bohemian Rhapsody, film biografico sui Queen trama e recensione con Rami Malek
Bohemian Rhapsody
Guida TvIl film Bohemian Rhapsody racconta la storia di Freddie Mercury, ma fallisce nel rendere giustizia al carisma e alla genialità dell'iconica star. Trama e cast del biopic.
Le vite straordinarie e spesso segnate dagli eccessi di molti artisti hanno ispirato numerosi film biografici di successo. Nel corso degli anni, il cinema ha celebrato diverse icone musicali, come accaduto con Ray per Ray Charles e Rocketman per Elton John. Tuttavia, uno dei film che ha avuto un impatto straordinario è stato Bohemian Rhapsody, dedicato ai Queen e in particolare al loro leggendario frontman Freddie Mercury. Diretto inizialmente da Bryan Singer, il regista è stato sostituito da Dexter Fletcher durante la produzione a causa di divergenze. Il film copre i primi quindici anni della band, dal 1970 fino all’iconico concerto del Live Aid del 1985. In onda su TV8 in prima serata il 10 settembre 2024, alle ore 21:30. Consulta la guida di stasera in tv.
La genesi del film
L’idea di portare la vita di Freddie Mercury sul grande schermo era presente da tempo ad Hollywood. Inizialmente, l’attore Sacha Baron Cohen era stato scelto per interpretare Mercury, con l’intenzione di approfondire gli aspetti più intimi e turbolenti della vita del cantante. Tuttavia, la visione di Cohen non piacque agli altri membri dei Queen, portando così al suo abbandono del progetto. La produzione ha quindi optato per un approccio più tradizionale, creando un film che celebrasse sia Mercury che l’intera band. Quando il film è uscito nel 2018, ha riscosso un successo straordinario, diventando un fenomeno mediatico globale.
Ad oggi, Bohemian Rhapsody è il biopic musicale di maggior successo nella storia del cinema, con un incasso mondiale di oltre 900 milioni di dollari. Sebbene non sia sempre fedele alla realtà storica, il film ha avuto il grande merito di riportare in auge l’interesse per una delle band più influenti della storia del rock. Prima di vedere il film, è interessante scoprire alcune curiosità legate alla sua realizzazione, alla trama, al cast e alle piattaforme streaming dove è possibile guardarlo.
Il film Bohemian Rhapsody è caratterizzato da un mix di iconografia, retorica e semplificazioni che evidenziano le difficoltà incontrate durante la produzione. Bryan Singer, pur essendo accreditato come regista, è stato licenziato durante le riprese e sostituito da Dexter Fletcher. Inoltre, la supervisione dei membri superstiti dei Queen ha influenzato la narrazione, con l’intento di evitare un’immagine negativa del gruppo. Il film è ricordato soprattutto per l’interpretazione di Rami Malek, le protesi dentarie utilizzate e l’uso intensivo del green screen, mentre la musica dei Queen riesce a salvare alcune scene.
La produzione del biopic è stata travagliata: inizialmente il ruolo di Freddie Mercury doveva essere interpretato da Sacha Baron Coen, il quale ha abbandonato il progetto. A due settimane dalla conclusione delle riprese, anche il regista Singer è stato allontanato, rendendo la realizzazione del film particolarmente complessa. Il film punta più alla celebrazione della band che alla ricostruzione fedele degli eventi storici, prendendosi diverse licenze narrative per raccontare la storia di Mercury e dei Queen.
La trama
Il film inizia con i preparativi per il famoso concerto Live Aid del 1985 e prosegue con un flashback sugli inizi della carriera di Mercury, mostrando la sua trasformazione da Farrokh Bulsara a Freddie Mercury e l’ascesa dei Queen nel panorama musicale. La narrazione si sofferma anche sulla relazione tra Mercury e Mary Austin, fino alla loro separazione quando il cantante scopre la sua sessualità. Nonostante alcune debolezze registiche, la prima parte del film riesce a intrattenere grazie alla performance di Malek e all’uso della musica originale dei Queen.
Le difficoltà maggiori emergono nella trattazione della vita privata di Mercury, in particolare riguardo alla sua omosessualità. Il film sembra voler rappresentare le sue scelte sessuali come un fattore determinante nella sua “caduta”, associando il declino personale e professionale del cantante a tali scelte. Questa visione semplificata viene enfatizzata dall’inclusione di personaggi negativi, come il produttore Paul Prenter, e dall’insistenza su festini e comportamenti eccessivi. Tuttavia, queste scene sono trattate in modo superficiale e privo di dettagli, per adattarsi a un pubblico più ampio e familiare.
La storia segue Farrokh Bulsara, giovane britannico di origine parsi, che nel 1970 assiste a un’esibizione di una band, rimanendone profondamente colpito. Deciso a entrare nel mondo della musica, si propone come frontman del gruppo e dimostra il suo grande talento vocale. Incontrando Roger Taylor e Brian May, Farrokh cambia il suo nome in Freddie Mercury e ribattezza la band Queen. Da quel momento, ha inizio un’avventura piena di successi, eccessi e sfide, culminata con la creazione di “Bohemian Rhapsody“, il brano che cambierà la loro carriera.
Sebbene il film si basi su eventi reali, ci sono alcune modifiche rispetto alla verità storica. Ad esempio, nel film l’incontro tra Mercury e gli altri membri dei Queen viene presentato in modo diverso rispetto alla realtà. In verità, Freddie conosceva già i componenti della band attraverso la scuola e l’amico Tim Staffell, l’allora cantante del gruppo Smile. Dopo che Staffell lasciò la band, Mercury venne chiamato come nuovo frontman, dando vita ai Queen. Anche l’entrata del bassista John Deacon nel gruppo avvenne nel 1971, dopo vari tentativi di reclutare altri musicisti.
Il rapporto tra Freddie e Mary Austin, mostrato nel film, è in parte modificato: i due non si incontrarono la stessa sera in cui Mercury conobbe gli Smile, ma solo più tardi. La loro relazione si trasformò in un’amicizia che durò anche dopo la fine del loro legame sentimentale. Il personaggio di Ray Foster, inoltre, è inventato e ispirato vagamente a Roy Featherstone, un dirigente discografico che, sebbene inizialmente contrario alla pubblicazione di Bohemian Rhapsody, fu comunque un sostenitore della band.
Divergenze storiche
Un’altra discrepanza riguarda la separazione del gruppo, che nel film viene presentata come se i Queen si fossero sciolti. In realtà, la band non si è mai ufficialmente divisa, ma si è presa delle pause dai progetti musicali. Il concerto del Live Aid, contrariamente a quanto rappresentato, non fu una reunion, poiché la band aveva già pubblicato l’album The Works poco prima dell’evento. Infine, il film anticipa la scoperta di Mercury di essere positivo all’HIV, avvenuta nel 1987, due anni dopo il Live Aid.
Dopo l’abbandono di Cohen, il ruolo di Freddie Mercury è stato affidato a Rami Malek, già noto al tempo per la serie Mr. Robot. Malek si è dedicato con grande impegno alla parte, studiando ogni dettaglio della personalità e del modo di fare di Mercury. Il suo sforzo ha dato vita a una performance memorabile, che gli è valsa l’Oscar come miglior attore. Nel ruolo degli altri membri della band, troviamo Ben Hardy come Roger Taylor, Joseph Mazzello come John Deacon e Gwilym Lee come Brian May. Lucy Boynton interpreta Mary Austin, mentre Allen Leech veste i panni di Paul Prenter, manager e compagno di Mercury per un periodo. Il film ha visto anche la partecipazione di Mike Myers nel ruolo del discografico Ray Foster e di Aaron McCusker come Jim Hutton, ultimo compagno di Mercury.
Nonostante Malek si sia preparato con cura per interpretare il personaggio, non è la sua voce a cantare le canzoni del film. Le parti vocali sono state registrate da Marc Martel, un cantante la cui voce ricorda molto quella di Mercury. Martel, leader di una tribute band dei Queen, è stato scelto per la sua straordinaria somiglianza vocale, dando vita a un mix tra la sua voce, quella di Mercury e quella di Malek nelle parti non cantate.
Pubblicata il 31 ottobre 1975, Bohemian Rhapsody è una delle canzoni più celebri e amate di sempre. Il brano, tratto dall’album A Night at the Opera, si distingue per la sua complessa struttura musicale, composta da cinque sezioni diverse. Il testo, scritto da Mercury, è avvolto nel mistero ed è stato spesso interpretato come una dichiarazione velata della sua omosessualità.
L’attore Rami Malek, scelto per il ruolo di Freddie Mercury, affronta una sfida titanica: incarnare una delle figure più carismatiche del rock. Nonostante il suo impegno e la somiglianza fisica, soprattutto grazie all’uso di una protesi dentale ingombrante, la performance non riesce a catturare l’essenza di Mercury. Anche se il playback musicale è accurato e ben sincronizzato, l’aura di Freddie rimane intoccabile e inimitabile. Malek si scontra con un compito impossibile: far rivivere un personaggio che ha fatto della sua unicità la sua forza.
Il film, supervisionato dai membri rimasti dei Queen, in particolare Brian May, non riesce mai a superare i limiti di un biopic progettato per ottenere premi. La sceneggiatura, scritta da Anthony McCarten, si concentra su una rappresentazione convenzionale di Mercury, riducendolo a una rockstar stereotipata. Le sue celebri feste eccessive vengono solo accennate, mentre la sua complessa personalità viene semplificata, privandola della profondità che avrebbe meritato.
La rappresentazione della vita di Freddie Mercury nel film risulta superficiale, limitandosi a una serie di vignette che illustrano gli eventi principali senza sorprese o momenti di vera creatività. Anche le sue relazioni personali vengono trattate in modo banale, con il “cattivo” della sua vita descritto in maniera caricaturale e con l’uso di stereotipi omosessuali. Questo, unito a una trama semplificata, tradisce l’essenza di Mercury, offrendo una narrazione più rassicurante che autentica.
Un grande difetto del film è il tentativo di non disturbare nessuno, che finisce per annacquare il ritratto del cantante. La pellicola, infatti, tradisce il suo soggetto principale, riducendolo a un supereroe che cerca solo di appartenere a un gruppo, senza esplorare adeguatamente i lati più oscuri e tormentati del suo carattere. La scelta di concentrarsi su un perfetto rifacimento del celebre concerto Live Aid, piuttosto che sulla complessa vita di Mercury, risulta essere un tentativo di accontentare i fan, ma finisce per deluderli.
Il film evita di esplorare in profondità la crisi personale di Mercury, limitandosi a brevi momenti di introspezione e lasciando intendere che le sue tendenze sessuali abbiano minato la sua carriera. Inoltre, la ricostruzione della rottura dei Queen e della successiva riunione appare forzata e in contrasto con la realtà storica, suggerendo che Mercury abbia ripreso a fare musica solo dopo la diagnosi di HIV. Questa rappresentazione semplicistica delle dinamiche personali e professionali del cantante solleva perplessità, poiché distorce la complessità della sua vita e della sua carriera.
Il film si conclude con una fedele ricostruzione dell’esibizione dei Queen al Live Aid, una delle performance più iconiche nella storia del rock, dove era difficile commettere errori. Tuttavia, nel complesso, Bohemian Rhapsody appare come una rappresentazione manichea e moralista della vita di Mercury, semplificando e distorcendo gli eventi in un’ottica di “delitto e castigo” che non rende giustizia alla figura del cantante.
Chi desidera vedere Bohemian Rhapsody può trovarlo su diverse piattaforme di streaming, tra cui Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Netflix e Disney+. Scegliendo una di queste piattaforme, sarà possibile noleggiare o acquistare il film e goderselo comodamente da casa.
Dettagli
- Emittente: TV 8
- Regia: Bryan Singer
- Cast: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello
- Aggiornato il: 10 Settembre 05:53
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