Speak no evil, film in prima serata su Rai 4 il 10 settembre 2024
Speak no evil
Guida TvSpeak No Evil è un film che va oltre il classico horror psicologico, esplorando la disgregazione della società e la lotta tra l’umanità e il caos. Trama e cast del film.
Nel film Speak No Evil, diretto da Christian Tafdrup, si confrontano due famiglie, una danese e una olandese, che si conoscono durante una vacanza in Toscana. I danesi Bjorn, Louise e la loro figlia Agnes formano una coppia apparentemente ordinata e riservata, mentre i loro nuovi amici olandesi, Patrik, Karin e il loro figlio muto Abel, mostrano un comportamento più sfrenato e disinvolto. Dopo l’incontro, i danesi vengono invitati per un weekend nella casa isolata degli olandesi, situata nella campagna olandese. L’iniziale cordialità si trasforma in tensione crescente, quando Bjorn e Louise si rendono conto che i loro ospiti non sono chi sembrano essere. In onda il 10 settembre 2024 in prima serata su Rai 4 alle ore 21:20. Consulta la nostra guida di stasera in tv.
Trama e cast del film: il Confronto tra Umanità e Bestialità
Il film originale ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards. La trama ruota attorno a una famiglia danese che, dopo un incontro durante una vacanza in Italia, decide di trascorrere qualche giorno in una villa isolata di una famiglia olandese conosciuta durante il viaggio. La prevedibilità, solitamente un difetto nei thriller, in questo caso diventa un elemento di tensione, poiché la passività delle vittime genera disorientamento. Non ci sono dubbi sul fatto che la vicenda avrà un esito tragico, ma resta l’incertezza su come ciò accadrà, senza che lo spettatore provi empatia per i personaggi principali. Il film pone delle domande profonde, basate sulle riflessioni di Aristotele: cosa succede quando un uomo, “animale sociale”, incontra una bestia? Le convenzioni sociali, come il comportamento borghese, sono sufficienti a proteggere l’uomo dalla crudeltà pura? Christian Tafdrup utilizza queste riflessioni per mettere in scena un contrasto tra le due coppie: mentre i danesi incarnano la moderazione, gli olandesi sono la personificazione della sfrenatezza. Questo dualismo è evidente anche nei loro figli, con Agnes estroversa e Abel timido e remissivo.
Il rapporto centrale della storia è quello tra Bjorn e Patrik, figure opposte che diventano il fulcro della tensione narrativa. Bjorn, schiacciato dal peso delle sue responsabilità familiari, è una figura repressa, sempre intento a fare “la cosa giusta” per la sua famiglia. Al contrario, Patrik è una forza della natura, libero da qualsiasi vincolo morale o sociale. Questo lo rende affascinante per Bjorn, che lo vede come un potenziale catalizzatore per liberare se stesso dalle sue frustrazioni. Come predetto da Aristotele, la lotta tra l’uomo “politico” e la bestia è impari, e Bjorn potrebbe non riuscire a emergere prima che sia troppo tardi.
Con l’avanzare del film, la sensazione di malessere cresce in modo costante, non attraverso una classica suspense hitchcockiana, ma tramite una saturazione dell’atmosfera, che diventa sempre più oppressiva. Il male inizia a manifestarsi come la fine della civiltà e dell’ordine, lasciando spazio al caos primordiale. Patrik e Karin si rivelano portatori di un male metafisico, sprofondati in una follia condivisa. Come suggerisce Pirandello, non avevano mai indossato una maschera, essendo sempre stati intrinsecamente legati al male.
Risonanze Bibliche e il Tema della Colpa
Man mano che il film si avvicina al suo climax, l’atmosfera si carica di un senso di religiosità. L’ingiustificata crudeltà degli eventi sembra richiamare lo schema biblico di colpa e peccato. Il peccato, in questo caso, viene esplicitato attraverso uno scambio finale tra Bjorn e Patrik, che offre una chiave interpretativa per l’intera pellicola. Come nella Bibbia, ogni peccato ha la sua pena, e il destino dei protagonisti è segnato da un implacabile senso di giustizia.
Attraverso un confronto tra due famiglie apparentemente opposte, Tafdrup porta lo spettatore a interrogarsi sulle fragili barriere che separano l’uomo civilizzato dalla bestia, e su quanto la nostra società ci indebolisca di fronte al male più primitivo.
James McAvoy ha rivelato alcuni dettagli sul suo approccio al ruolo, affermando di aver voluto conferire un aspetto “rurale” al personaggio. Si è ispirato a due figure: il termine australiano “bogan”, associato a un certo livello di mascolinità tossica, e il personaggio di Rooster interpretato da Mark Rylance in Jerusalem. Nonostante l’aspetto mascolino e sfacciato del personaggio, ha cercato di renderlo più morbido, ispirandosi a Ray Winstone in Sexy Beast. McAvoy ha anche espresso il desiderio di sentirsi a proprio agio con il suo corpo, indipendentemente dall’aspetto fisico, dichiarando che non ha problemi a mostrare la sua pancia, perché è come si sente più a suo agio come uomo.
Il film Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti, basato sulla sceneggiatura del film danese Gæsterne del 2022, scritto da Christian e Mads Tafdrup, uscirà nelle sale italiane l’11 settembre 2024. Le opinioni critiche sul film variano, ma emergono alcuni punti comuni. Da un lato, il film riesce a mantenere alta la tensione nonostante la prevedibilità, e l’abilità della regia è evidente. Tuttavia, alcuni critici sottolineano che la pellicola manca di originalità e, a tratti, si rifà a opere già viste, con una certa somiglianza ai lavori di Michael Haneke. La violenza è presente senza essere eccessivamente rassicurante, e l’atmosfera opprimente permea la narrazione. Alcuni trovano che il film pecchi di inverosimiglianza, soprattutto nel finale, ma è comunque apprezzata la capacità di mantenere il pubblico in tensione fino all’ultimo momento.
Alcuni critici evidenziano anche un’analisi sociale nel film, soprattutto in relazione alla borghesia danese e alla rappresentazione negativa degli olandesi, che viene definita quasi razzista. Nonostante l’ambiguità che caratterizza gran parte della narrazione, il film sembra perdere forza nel momento in cui svela l’orrore vero e proprio, concludendosi in modo meno incisivo rispetto alle aspettative.
Infine, gli attori sono generalmente lodati per le loro interpretazioni, che riescono a trasmettere il disagio e l’imbarazzo costante che caratterizza il rapporto tra le due famiglie. Il finale, sebbene criticato da alcuni per essere troppo prevedibile o inverosimile, resta agghiacciante e disturbante, confermando il tono cupo dell’intera pellicola.
Dettagli
- Emittente: Rai 4
- Regia: Christian Tafdrup
- Cast: Fedja Van Huet, Hichem Yacoubi, Lea Baastrup Rønne, Sieger Sloot, Morten Burian
- Aggiornato il: 10 Settembre 05:53
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