Maledetta Primavera, film con Micaela Ramazzotti in prima serata su Rai 3 il 10 settembre 2024
Maledetta Primavera
Guida TvCon Maledetta primavera, Elisa Amoruso racconta non solo la storia di Nina, ma anche quella di molte altre ragazze che, in bilico tra infanzia e età adulta, cercano il proprio posto nel mondo.
Ambientato alla fine degli anni Ottanta, Maledetta primavera, diretto da Elisa Amoruso, racconta la storia di Nina, una ragazzina che si trova improvvisamente catapultata in un nuovo mondo. Dopo un rapido trasferimento dal centro di Roma alla periferia, la giovane si ritrova a vivere in un anonimo quartiere di grandi edifici, molto diverso dal suo precedente ambiente. Il trasferimento, non voluto né previsto, porta con sé una serie di difficoltà per Nina e la sua famiglia. In onda su Rai 3 in prima serata il 10 settembre 2024 alle ore 21:20. Consulta la guida di stasera in tv.
Trama del film ambientato negli anni ’80
La madre di Nina, Laura, è esasperata dalle continue liti con il marito Enzo, un uomo che si arrangia come può, vendendo apparecchi fotografici di dubbia provenienza. La famiglia è segnata da tensioni e incomprensioni: Enzo trascorre le serate nella bisca, mentre la madre è oppressa dalla difficile situazione familiare. In questo quadro di incertezze, il fratello minore Lorenzo cerca conforto nella sorella maggiore, Nina, che finisce per assumere, di fatto, il ruolo di seconda madre.
Nina, nuova arrivata in una scuola di suore, stringe un legame speciale con Sirlei, una ragazza adottata da una famiglia italiana e originaria della Guyana francese. Questo rapporto tra due anime solitarie diventa centrale nella storia, offrendo a entrambe un rifugio emotivo e un’amicizia profonda.
Il tema dello straniamento e il racconto di formazione
Elisa Amoruso, già nota per i suoi documentari (Strane Straniere e Chiara Ferragni – Unposted), si dedica per la prima volta a un lungometraggio di finzione con Maledetta primavera. In questo lavoro, il tema dello straniamento, tipico della sua poetica, emerge nuovamente, ma questa volta incentrato sull’adolescenza e sulla scoperta della propria identità sessuale. Nina osserva e cresce in un contesto familiare dove la passione tra i genitori sembra ormai trasformata in una condanna reciproca, un’eredità che segna profondamente la giovane protagonista.
Il film è visivamente luminoso, con immagini trasparenti, ma allo stesso tempo attraversato da ombre che rappresentano paure e segreti inconfessabili. La regia di Amoruso è delicata, predilige la leggerezza, anche se talvolta questa rischia di sfiorare l’inconsistenza. Il racconto della crescita di Nina si sviluppa attraverso situazioni che, sebbene piacevoli, risultano a tratti già viste, come scene di viaggi in macchina, bagni in mare o giostre nel luna park. Il montaggio di Chiara Griziotti riesce spesso a salvare queste situazioni dal cadere nella banalità.
Ciò che rende il film davvero originale è la rappresentazione dei corpi femminili. Amoruso li filma in modo delicato, quasi tattile, evitando di ridurli a meri oggetti di desiderio o “pezzi di carne“. Le donne, siano esse adolescenti o adulte, mantengono sempre una dignità e un’autonomia fisica, senza mai essere oggettivizzate. Questa capacità di distinguere tra sensualità e sessualizzazione è rara nel cinema contemporaneo, e Amoruso riesce a gestire questo aspetto con grande sensibilità.
Giovani attori credibili e spontanei
Il cast, soprattutto quello giovanile, offre interpretazioni convincenti. Emma Fasano, nei panni di Nina, è una presenza naturale e sincera, mentre Manon Bresch, che interpreta Sirlei, aggiunge profondità al legame tra le due ragazze. Anche Federico Ielapi, nel ruolo del fratellino Lorenzo, mostra una spontaneità disarmante. Al contrario, i personaggi adulti, interpretati da Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli, appaiono più rigidi, riproponendo stereotipi già visti nelle loro carriere.
Maledetta primavera è un film che oscilla tra la leggerezza e la complessità delle emozioni adolescenziali. Da un lato, si presenta come un racconto delicato, a tratti effimero, dall’altro, è un viaggio alla scoperta della sessualità e dell’identità. È un’opera che segna l’inizio promettente della carriera di Elisa Amoruso come regista di fiction, una cineasta che conosce il potere visivo delle immagini, ma che può ancora osare di più nell’approfondire le dinamiche sottili che le immagini suggeriscono.
Dettagli
- Emittente: Rai 3
- Regia: Elisa Amoruso
- Cast: Micaela Ramazzotti, Giampaolo Morelli, Emma Fasano, Federico Ielapi, Manon Bresch
- Aggiornato il: 10 Settembre 05:53
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