Il grande sentiero, ultimo western di John Ford in prima serata il 10 settembre 2024 su Iris

Il grande sentiero, in onda su Iris, è un western che racconta il drammatico esodo della tribù dei Cheyenne, costretta a lottare per ritrovare la propria libertà.

Il Grande Sentiero è il terzultimo film diretto da John Ford, realizzato nel 1964, e rappresenta l’ultimo western della sua lunga carriera, durata cinquant’anni. Questo film è spesso interpretato come una riflessione tardiva da parte del regista, che nei suoi lavori precedenti aveva spesso ritratto i nativi americani come antagonisti. In quest’opera, Ford sembra quasi voler fare ammenda, ponendo al centro della narrazione proprio il popolo dei Cheyenne, che viene raccontato con una profonda umanità e dignità.

Nonostante il cambio di prospettiva, Il Grande Sentiero mantiene una continuità tematica con altre pellicole di Ford. I Cheyenne di questo film, infatti, non sono molto diversi dai protagonisti de “Il furore“, dove il regista aveva raccontato la vita dei sottoproletari senza lavoro. Anche Ethan Edwards, il personaggio principale di “Sentieri selvaggi“, condivide con i Cheyenne la ricerca di un luogo che possa essere chiamato “casa”, un posto dove poter trovare sicurezza e appartenenza. In questo senso, il concetto di “patria” per Ford non è solo un luogo fisico, ma un ideale, un sogno che i suoi personaggi inseguono, anche se spesso non riescono a raggiungerlo.

Il Grande Sentiero di John Ford rappresenta l’ultimo western del maestro

Trama del film

Il film narra la storia della tribù dei Cheyenne, costretta a vivere in una riserva desolata in Oklahoma, un territorio arido e malsano. Dopo aver atteso invano una risposta da parte del governo, la tribù decide di intraprendere un lungo viaggio di oltre duemila chilometri, con l’obiettivo di tornare nello Yellowstone, la terra dei loro antenati. A complicare la loro marcia, un’unità dell’esercito guidata dal capitano Thomas Archer si mette sulle loro tracce. Durante il cammino, i Cheyenne devono affrontare numerose difficoltà, come la fame e la fatica, che decimano progressivamente il gruppo.

Un’opera toccante e tragica

Il Grande Sentiero è molto più di un semplice western, è un film che esplora con grande intensità e rispetto la difficile lotta dei Cheyenne per la sopravvivenza e la libertà. Ford non solo mette in luce le ingiustizie subite dai nativi americani, ma racconta la loro resistenza e il loro coraggio nel tentativo di riconquistare la loro terra e la loro autodeterminazione. È una storia che parla di speranza, ma anche di disillusione e dolore, in cui il mito di un ritorno alla patria si scontra con la dura realtà delle condizioni storiche e sociali del tempo. Per gli amanti del genere non perderti la visione del film in programmazione stasera 10 settembre 2024 su Iris alle 21:10. Guarda anche la guida di stasera in tv.

Cast del film

Nel film Il Grande Sentiero troviamo la partecipazione di un cast di grande spessore, con attori che interpretano personaggi complessi e sfaccettati. Richard Widmark veste i panni del capitano Thomas Archer, un militare impegnato in una missione delicata e caratterizzata da dilemmi morali. Carroll Baker interpreta Deborah Wright, una donna empatica e sensibile verso la causa dei Cheyenne. Karl Malden ricopre il ruolo del segretario dell’Interno, un politico che, nonostante le promesse, non riesce a migliorare le condizioni dei nativi. James Stewart, in un ruolo minore ma significativo, interpreta il leggendario Wyatt Earp.

Tra i personaggi secondari spiccano il colonnello Iverson, interpretato da John Carradine, e Dull Knife, un leader dei Cheyenne che simboleggia la saggezza e la resistenza della sua tribù.

Location e recensione del film

Le riprese del film si sono svolte in località scenografiche, tra cui la celebre Monument Valley, un luogo simbolo dei film western. Questa scelta ha permesso di trasmettere la vastità dei territori attraversati dai Cheyenne e la durezza del loro viaggio, mettendo in risalto l’isolamento e le difficoltà affrontate.

Nonostante alcune pagine di grande effetto e momenti di severa grandiosità, il film è stato giudicato privo di mordente, caratterizzato da digressioni inutili e un ritmo troppo lento, non riuscendo a rappresentare pienamente né il dramma del popolo indiano né la loro epopea. Sono state apprezzate la splendida fotografia e le buone interpretazioni del cast.