I figli degli altri, recensione film stasera in tv in onda su Rai 3

I Figli degli Altri è un film che, pur nella sua semplicità, riesce a toccare corde profonde, offrendo una riflessione sulla maternità, il desiderio e le relazioni umane.

Il film I Figli degli Altri, diretto da Rebecca Zlotowski, racconta la storia di Rachel, una donna di 40 anni, interpretata da Virginie Efira, che vive una vita soddisfacente e piena di gioia. Insegnante, apprezza i suoi studenti, le sue amicizie e le sue lezioni di chitarra, e sembra serena nella sua routine quotidiana. Tuttavia, quando si innamora di Ali, un uomo separato con una figlia di quattro anni di nome Leila, la vita di Rachel prende una svolta significativa.

Sin dall’inizio, Rachel sviluppa un forte legame con Leila, trattandola con affetto e dedizione, come farebbe una madre. La relazione con la bambina fa emergere in Rachel un desiderio crescente di maternità, un bisogno di avere una famiglia propria. Tuttavia, il passare del tempo diventa un fattore decisivo: a 40 anni, Rachel si rende conto che il tempo non è dalla sua parte e il sogno di avere un figlio potrebbe non realizzarsi mai. In onda il 5 settembre 2024 su Rai 3, in prima serata dalle ore 21:20 in prima visione tv. Consulta la guida tv della serata.

“I Figli degli Altri” di Rebecca Zlotowski: Un Ritratto di Maternità e Desideri Incompiuti

Una Narrazione Intima e Delicata

Zlotowski sceglie di raccontare la vicenda di Rachel con una semplicità lineare, ma arricchita dalle sfumature emotive che Virginie Efira porta sullo schermo. L’attrice offre una performance toccante e complessa, capace di oscillare tra momenti di serenità e fragilità, senza mai perdere la sua umanità. La regista elimina ogni eccesso narrativo e retorico, concentrandosi su dialoghi essenziali e tempi asciutti, costruendo un ritratto emozionante di una donna indipendente, che vive con grazia le proprie esperienze, nonostante le delusioni e i limiti imposti dalla vita.

Nonostante l’assenza di “miracoli” o svolte drammatiche, il film trasmette un’energia vitale, una positività contagiosa che coinvolge lo spettatore. Il desiderio di Rachel di essere madre e di far parte di una famiglia si scontra con la dura realtà, ma la sua vitalità non viene mai meno.

La trama di I Figli degli Altri esplora una tematica complessa e spesso poco rappresentata: l’amore per i figli altrui. Rachel si dedica a Leila con attenzione e premura, instaurando con lei una relazione genuina e piena di affetto. Tuttavia, amare i figli di qualcun altro comporta dei rischi e delle incertezze. Quando la relazione con Ali si complica, anche il legame con Leila diventa precario, mettendo in discussione il ruolo di Rachel all’interno di questa famiglia non convenzionale.

Una Riflessione Sulla Maternità e Sul Tempo

Il film di Zlotowski affronta, in modo delicato e senza enfasi, il tema del desiderio di maternità in una fase avanzata della vita di una donna. Rachel non è più giovanissima, e il suo desiderio di avere un figlio si scontra con il tempo che scorre implacabile. Questo contrasto tra il desiderio personale e i limiti biologici rende la storia ancora più toccante e universale.

In un’intervista, la regista stessa ha sottolineato come il personaggio di Rachel rappresenti una figura spesso trascurata nel cinema: una donna che, pur non essendo madre biologica, vive un’esperienza di amore e cura per i figli degli altri. Con I Figli degli Altri, Zlotowski ha voluto realizzare un film che riflettesse una realtà comune, ma raramente esplorata sul grande schermo, ispirata anche dalla sua esperienza personale.

Virginie Efira regala una performance impeccabile, rendendo Rachel una figura complessa e indimenticabile. Il film di Zlotowski, con il suo ritmo misurato e i suoi toni sommessi, ci invita a riflettere su cosa significhi amare e desiderare, anche quando le circostanze non sono a nostro favore.