Rita Levi-Montalcini in prima serata, il film biografico su Rai 3 il 20 luglio 2024

Il film celebra la determinazione, il coraggio e l'ingegno di Rita Levi-Montalcini, mettendo in luce non solo le sue conquiste scientifiche, ma anche la sua inesauribile dedizione alla ricerca e alla cura delle persone.

Il film “Rita Levi-Montalcini”, diretto da Alberto Negrin e interpretato da Elena Sofia Ricci, ci trasporta nel 1986, anno in cui la celebre scienziata italiana riceve il Premio Nobel per la medicina. Questo riconoscimento internazionale le viene conferito per la sua scoperta rivoluzionaria del Nerve Growth Factor (NGF), un elemento cruciale per lo sviluppo e la rigenerazione delle fibre nervose, identificato negli anni ’50. Appuntamento su Rai 3 in prima serata il 20 luglio 2024, dalle ore 21:20.

Il momento della verità arriva quando la nuova terapia viene somministrata a Elena. L’efficacia del collirio basato sull’NGF determinerà se la piccola violinista potrà riacquistare la vista, segnando così un nuovo trionfo nella carriera della scienziata

Nonostante l’immenso onore del Premio Nobel, al ritorno da Stoccolma, Rita Levi-Montalcini si rende conto che la sua scoperta non ha ancora trovato un’applicazione clinica concreta. I principali laboratori del mondo non sono riusciti a trasformare l’NGF in una terapia capace di salvare vite umane, lasciando la scienziata con un senso di incompiutezza.

L’Incontro con Elena e la Nuova Missione

La vita di Rita cambia quando incontra Elena, una giovane violinista di 12 anni, interpretata da Elisa Carletti, che rischia la cecità a causa di una rara malattia della cornea. Questo incontro spinge Rita a riflettere sulla possibilità di portare la sua scoperta verso nuove frontiere, nonostante il timore di un possibile fallimento dopo aver ricevuto il massimo riconoscimento scientifico.

Determinata a fare la differenza, Rita decide di tornare in laboratorio, accompagnata dal suo collaboratore Franco e dal giovane oculista Lamberti. Insieme, si dedicano a intensi esperimenti per trovare un’applicazione pratica all’NGF. Dopo giorni di lavoro incessante e notti insonni, la scienziata riesce a sintetizzare la proteina sotto forma di collirio.

Curiosità sul Film

“Rita Levi-Montalcini” è un omaggio a una delle menti più brillanti della storia italiana recente. La narrazione mescola realtà e finzione, utilizzando la storia della giovane violinista Elena come espediente narrativo. Sebbene questo personaggio sia inventato, il film si ispira a episodi reali della vita di Rita Levi-Montalcini, come la somministrazione di una cura derivata dall’NGF a una paziente con una grave ulcera oculare, che è effettivamente entrata nella pratica clinica.

Il regista Alberto Negrin si domanda se riuscirà a raccontare un personaggio complesso come Rita Levi-Montalcini in soli 100 minuti senza cadere nella trappola di una rappresentazione banale e stereotipata. Fin dall’inizio del progetto, Negrin e gli sceneggiatori si sono chiesti come evitare una cristallizzazione santificatoria della scienziata e se, dopo la prima proiezione, il contatto con il pubblico rivelerà eventuali errori o mancanze.

La scrittura del film è stata un processo articolato e complesso, basato su letture approfondite dei libri di Rita Levi-Montalcini, ricerche di materiali d’archivio e visione di filmati con le sue dichiarazioni. Monica Zappelli, co-sceneggiatrice, ha dato un contributo significativo esplorando l’universo emotivo, psicologico e umano della protagonista.

La complessità del progetto risiedeva anche nel dover rappresentare non solo Rita Levi-Montalcini, ma anche i suoi collaboratori e il suo mentore, il Professor Giuseppe Levi, che ha influenzato tre premi Nobel italiani: Luria, Dulbecco e Montalcini. Gli attori, tra cui Elena Sofia Ricci, Franco Castellano, Maurizio Donadoni, Luca Angeletti, Ernesto d’Argenio ed Elisa Carletti, hanno dato un contributo fondamentale, formando un cast eccezionale supportato da collaboratori esperti in scenografia, costumi, trucco, fotografia e musica.

Piera Levi-Montalcini, nipote di Rita, è stata presente durante le riprese, fornendo suggerimenti e correzioni, soprattutto riguardo ai dettagli personali della zia, come i colori preferiti per gli abiti. Ex collaboratrici di Rita hanno assistito il team, indicando tecniche e strumenti usati nei laboratori del CNR.

Negrin sottolinea come la messa in scena abbia spesso richiesto aggiustamenti rispetto alla sceneggiatura, con gesti, sguardi e parole che hanno sostituito intere righe di dialogo scritto. Il suo obiettivo è emozionare il pubblico senza tradire la verità dei fatti, mantenendo il rigore scientifico della narrazione e senza scendere a compromessi. Considera questo approccio più importante di qualsiasi indice di ascolto, poiché solo il tempo e la distanza possono stabilire il vero valore del lavoro.

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