E all’improvviso arriva l’amore, film in prima serata su Sky Cinema il 9 settembre 2024

E all'improvviso arriva l'amore

E all'improvviso arriva l'amore

Guida Tv

E all’improvviso arriva l’amore è un film che, pur nelle sue stranezze, riesce a catturare l'attenzione dello spettatore, portandolo in un viaggio emozionale tra creatività, amore e crescita personale

Il film E all’improvviso arriva l’amore (She Came to Me), diretto da Rebecca Miller, esplora le molteplici sfumature dell’amore attraverso una serie di personaggi che vivono nella vivace e romantica città di New York. Al centro della storia c’è Steven Lauddem, interpretato da Peter Dinklage, un compositore di opere liriche che si trova a fronteggiare un blocco creativo. Il completamento della sua nuova opera è fondamentale per il suo ritorno sulla scena musicale, ma la sua ispirazione sembra essere svanita. In onda su Sky Cinema 1 il 9 settembre 2024 in prima serata, dalle ore 21:15. Consulta la guida di stasera in tv.

"E all’improvviso arriva l’amore": un ritratto eccentrico dell'amore a New York

“E all’improvviso arriva l’amore”: un ritratto eccentrico dell’amore a New York

Trama del film

Sua moglie Patricia, interpretata da Anne Hathaway, che in passato è stata anche la sua terapista, gli suggerisce di intraprendere un viaggio per ritrovare quella scintilla creativa che lo ha abbandonato. Così, Steven si imbarca in un percorso inaspettato, riscoprendo la sua vena artistica in modo appassionato e romantico.

La critica accoglie il film come un lavoro insolito, che a tratti può lasciare perplessi, ma che riesce anche a incuriosire e, in parte, a conquistare. La regia di Rebecca Miller, più concentrata sul lato comico e stravagante, dà vita a personaggi eccentrici che, bloccati nei loro schemi mentali, trovano una via di fuga attraverso il caos della vita e l’innocenza dell’amore giovanile.

Il film gioca spesso con l’assurdo, ma lo fa con un tocco di leggerezza che lo rende immune da critiche di pretenziosità o arroganza. Sebbene alcuni momenti risultino precari o rischiosi, la benevolenza della narrazione e l’assenza di superbia permettono al film di restare piacevole e sorprendentemente simpatico. Anche il ritmo iniziale un po’ lento è compensato dall’abilità degli attori, in particolare Peter Dinklage e Marisa Tomei, che regalano performance notevoli.

Personaggi particolari in una rete di relazioni intricate

Steven è un compositore nevrotico, in crisi creativa, e Patricia, sua moglie ed ex terapista, ha un figlio diciottenne avuto dal suo primo matrimonio, innamorato di una ragazza sedicenne. La giovane è la figlia di Joanna, interpretata da Joanna Kulig, un’immigrata che ha sposato un uomo rigido e conservatore (Brian d’Arcy James), ossessionato dalla rievocazione di battaglie storiche. L’equilibrio tra questi personaggi si complica ulteriormente quando si scopre che Joanna è anche la nuova governante di Patricia.

La svolta avviene quando Steven, seguendo il consiglio della moglie di “rompere gli schemi”, incontra Katrina, una capitana di rimorchiatori interpretata da Marisa Tomei, che con la sua personalità eccentrica diventa la musa che riaccende la sua creatività. Katrina, con il suo spirito romantico e leggermente ossessivo, è il catalizzatore che permette a Steven di superare il blocco creativo e ritrovare la sua ispirazione.

Rebecca Miller, figlia del celebre Arthur Miller, firma una sceneggiatura originale e intelligente, che combina elementi di assurdità con riflessioni più profonde sull’amore e la vita. Il film è caratterizzato da cambiamenti continui di formato visivo, che sembrano quasi privi di un motivo apparente, ma che contribuiscono all’atmosfera eccentrica della pellicola.

She Came to Me è volutamente sghembo, con momenti che sfiorano il ridicolo, ma proprio questo suo lato stralunato e quasi confuso lo rende affascinante. Pur rischiando di perdersi in svolte narrative scontate, la sua benevolenza lo preserva da ogni accusa di antipatia o presunzione, rendendolo una pellicola che si guarda con un misto di stupore e curiosità.

Amore, gioventù e speranze per il futuro

Il film pone l’amore al centro di tutto, soprattutto quello tra i due giovani protagonisti, che affrontano il futuro con speranza e determinazione. Nonostante la madre, Patricia, ricordi al figlio che il loro lobo frontale (responsabile delle scelte e decisioni) non è ancora completamente sviluppato, l’impulsività e la passione della giovinezza emergono come forze dominanti, contrapposte alle incertezze e agli inganni della vita adulta.

Alla fine, She Came to Me conquista grazie alla sua inconsapevole bellezza e alla sua natura volutamente sconclusionata. Guardare il film è un po’ come assistere alle opere liriche bizzarre composte da Steven: si osserva con una certa incredulità, ma allo stesso tempo con un sorriso sospeso e divertito, incapaci di distogliere lo sguardo da questa opera stravagante.

Oltre al racconto personale dei personaggi, Rebecca Miller sembra voler offrire un commento più ampio su alcune delle realtà attuali degli Stati Uniti, rappresentate attraverso il personaggio rigido e pedante interpretato da Brian d’Arcy James. Ossessionato dalla storia e dalle rievocazioni, il suo personaggio incarna le contraddizioni e le tensioni ancora presenti nella società americana, in un ritratto anacronistico che fa riflettere.

Dettagli

  • Emittente: Sky Cinema 1
  • Regia: Rebecca Miller
  • Cast: Peter Dinklage, Anne Hathaway, Marisa Tomei, Joanna Kulig, Brian d'Arcy James, Chris Gethard, Dale Soules, Dan Matteucci, Aalok Mehta, Harlow Jane, Evan Ellison, Bryan Terrell Clark, Tommy Buck, Samuel H. Levine
  • Aggiornato il: 9 Settembre 08:00