Un giorno di ordinaria follia trama, cast e recensione del film
Un giorno di ordinaria follia
Guida TvUn giorno di ordinaria follia racconta la discesa nella follia di un uomo comune, schiacciato dalle frustrazioni della vita moderna.
“Un giorno di ordinaria follia” è un film del 1993, diretto da Joel Schumacher, che si colloca tra i generi crime, drammatico e thriller. La pellicola ha come protagonisti Michael Douglas e Robert Duvall, e nel corso degli anni è diventata un cult del genere. Presentato in concorso alla 46ª edizione del Festival di Cannes, il film ha portato Schumacher a concorrere per la Palma d’Oro. Il titolo originale, Falling Down, è una citazione della filastrocca per bambini “London Bridge is Falling Down“, e simboleggia la discesa del protagonista nel vortice della follia.
Trama del film
Il protagonista, William “Bill” Foster, è un uomo allo sbando. La sua vita è stata segnata da numerosi fallimenti: ha appena perso il lavoro, il suo matrimonio con Elisabeth è finito, e vive ora con la madre. A causa del suo comportamento aggressivo, probabilmente derivante da un disturbo di personalità borderline sviluppato dopo la sua partecipazione alla guerra del Vietnam, la moglie teme per la propria incolumità e quella della figlia.
Una mattina, Foster rimane bloccato nel traffico di Los Angeles, una situazione che diventa il punto di rottura. Deciso a non sopportare oltre, abbandona la sua auto con la targa “D-Fens” e inizia un viaggio a piedi per raggiungere una cabina telefonica. Il suo obiettivo è contattare la ex moglie per convincerla a lasciarlo vedere la figlia nel giorno del suo compleanno.
Il percorso di Foster è segnato da una crescente escalation di violenza. Prima si scontra con un negoziante in un minimarket per il prezzo esagerato di un prodotto e, in preda alla rabbia, distrugge il negozio con una mazza da baseball. Poco dopo, aggredisce due gangster ispanici che cercano di intimidirlo. Dopo lo scontro, questi tentano di vendicarsi, ma un incidente li porta alla morte, mentre Foster si impossessa del loro arsenale di armi.
Continuando il suo cammino verso casa della ex moglie, Foster si ferma in un fast food. Qui, di fronte al rifiuto degli impiegati di servirgli la colazione perché l’orario era passato, li minaccia con una mitragliatrice, esasperando ancora di più la sua spirale di violenza.
Nel frattempo, il sergente della polizia di Los Angeles, Martin Prendergast, è sulle tracce di Foster. Anche Prendergast era rimasto bloccato nel traffico e nota l’auto abbandonata di Foster. La targa personalizzata “D-Fens” attira la sua attenzione e, con il progredire degli eventi, diventa il punto di partenza per una caccia all’uomo che culminerà in un confronto finale.
Curiosità sul film
“Un giorno di ordinaria follia” ha lasciato un segno anche al di fuori del cinema. La canzone “Man on the Edge” della band Iron Maiden è ispirata proprio al film. Inoltre, la scena iniziale in cui Bill Foster è intrappolato nel traffico di Los Angeles è un omaggio alla celebre sequenza di apertura del film “8 ½” di Federico Fellini.
Michael Douglas e la sua interpretazione
Il film “Un giorno di ordinaria follia“, noto in originale come Falling Down, ha consacrato Joel Schumacher come uno dei registi più significativi del cinema americano degli anni Novanta. Il titolo fa riferimento alla filastrocca inglese “London Bridge is Falling Down“, in cui un ponte crolla per poi essere ricostruito lentamente. Questo simbolismo si riflette nella trama del film, tanto che la canzone viene utilizzata nei dialoghi e come sottofondo musicale nella palla di vetro che Bill Foster regala alla figlia, poi distrutta.
Il personaggio di Bill Foster, interpretato da Michael Douglas, è una perfetta incarnazione dell’archetipo dell’“Uomo Bianco Arrabbiato”. Foster è un uomo segnato da una vita piena di fallimenti personali e professionali, e da una società in rapido cambiamento a cui non riesce più ad adattarsi. La trama inizia con la celebre scena in cui Bill abbandona la sua auto nel traffico di Los Angeles, un omaggio all’inizio del film 8 ½ di Federico Fellini, e da quel momento inizia una discesa inesorabile verso la follia.
Lungo il suo percorso, Foster si scontra con diverse figure rappresentative delle ingiustizie sociali che percepisce attorno a lui: il commesso coreano che si rifiuta di cambiargli una banconota, una gang di giovani criminali, e gli impiegati di un fast food che gli negano la colazione perché fuori orario. Questi episodi sono metafore delle sue frustrazioni e del suo senso di impotenza di fronte a una società che non riconosce più.
Man mano che gli eventi si susseguono, Bill reagisce sempre più violentemente. Alza il livello dello scontro con ogni confronto, demolendo il negozio del commesso coreano e minacciando gli impiegati del fast food con un’arma automatica. Questi atti rappresentano la sua progressiva alienazione, ma anche il suo rifiuto di subire passivamente le umiliazioni della vita.
In una delle scene più significative, Bill chiama sua figlia per il compleanno, dimostrando che il suo scopo non è solo violento ma motivato dal desiderio di riconnettersi con lei. I suoi gesti hanno ormai compromesso irrimediabilmente la sua vita.
Il finale del film si svolge su un pontile, rievocando il sottofondo della filastrocca “London Bridge”. Qui Bill si confronta con la sua ex-moglie Beth e la figlia Adele, oltre che con il sergente Prendergast, un poliziotto prossimo alla pensione che rappresenta i valori stabili e la moralità che Bill ha perso. Prendergast cerca di far ragionare Bill per arrestarlo pacificamente, ma Foster, nel tentativo di garantire un futuro alla figlia attraverso il premio dell’assicurazione sulla sua vita, decide di ingannare il poliziotto facendogli credere di essere armato. Alla fine, viene ucciso, ma il suo sacrificio permette alla figlia di ottenere una maggiore sicurezza economica.
Critica e riflessione sociale
“Un giorno di ordinaria follia” è un film moralmente ambiguo, in quanto, pur condannando le azioni di Bill, suscita una certa empatia nei confronti del suo protagonista. La pellicola riesce a catturare il disagio e l’alienazione della società americana degli anni Novanta, toccando temi comuni al grunge, a opere come Fa’ la cosa giusta di Spike Lee, e ad autori come Bret Easton Ellis con American Psycho. Michael Douglas offre una delle interpretazioni più acclamate della sua carriera, dando vita a un personaggio complesso e controverso.
Non perderti il thriller diventato cult degli anni ’90 in onda il 25 settembre 2024 su Iris alle 21: 10. Consulta anche la guida tv del giorno.
Dettagli
- Emittente: Iris
- Regia: Joel Schumacher
- Cast: Michael Douglas, Robert Duvall, Barbara Hershey, Tuesday Weld, Rachel Ticotin, Frederic Forrest, Lois Smith, Joey Hope Singer, Michael Paul Chan, Raymond J. Barry, Ebbe Roe Smith, Pat Romano, Mathew Saks, Deab Hallo, Brent Hinkley, Vondie Curtis-Hall, John Fleck, Eddie Frias, Fabio Arena, Carol Androsky, Karina Arroyave, Bruce Beatty, James Keane, Irene Olga Lopez, Donald Warren Moffett, Richard Montoya, Margaret Medina, Macon McCalman, James Morrison, Benjamin Mouton, Dedee Pfeiffer, Steve Park, Agustin Rodriguez
- Aggiornato il: 25 Settembre 05:55
Ultime notizie
- Nato il sei ottobre, docu-film in prima serata l’8 ottobre su Rai 1
- The Impossible, film tratto da una storia vera su La5 il 7 ottobre 2024
- Il giustiziere della notte, film con Bruce Willis stasera 7 ottobre 2024 su TV8
- Quarta repubblica anticipazioni puntata del 7 ottobre 2024 su Rete 4
- La Frode trama, cast e recensione del film con Richard Gere e Susan Sarandon
- Inga Lindstrom – Il faro di Hillasund, film romantico su La5 stasera 8 ottobre 2024
- Il grande Jake, film western con John Wayne su Iris l’8 ottobre 2024
- Sms – Sotto mentite spoglie, commedia italiana su Cine34 stasera 8 ottobre 2024
- Replicas, film con Keanu Reeves in prima serata l’8 ottobre 2024 su Rai Movie
- Lo Spaesato anticipazioni ultima puntata 7 ottobre 2024 su Rai 2