Le paludi della morte, film in prima serata su Rai Movie il 19 settembre 2024

Le paludi della morte, pur non rivoluzionando il genere, è un thriller che merita attenzione per il suo approccio atmosferico e per l'ambientazione suggestiva

Nel cuore del Texas, tra le paludi di Galveston e i pozzi petroliferi, il poliziotto locale Mick Souder (interpretato da Sam Worthington) e il detective newyorkese Brian Heigh (Jeffrey Dean Morgan) si trovano a investigare su una serie di omicidi irrisolti che colpiscono principalmente giovani prostitute. Man mano che le indagini proseguono, l’attenzione del killer si sposta sui legami più cari dei due investigatori, mettendo in pericolo la vita di Pam (Jessica Chastain), ex moglie di Mick, e quella della giovane Ann (Chloe Moretz), una ragazza di strada con un passato doloroso. In onda su Rai Movie il 19 settembre 2024 dalle ore 21:10. Consulta la guida tv della serata.

Il cast offre interpretazioni di buon livello, con Jeffrey Dean Morgan e Chloe Grace Moretz che spiccano per la loro capacità di andare oltre i ruoli a loro assegnati

Un thriller fuori dagli schemi: trama e recensione

Il film di Ami Canaan Mann, figlia del celebre regista Michael Mann, si distacca dai canoni tradizionali del thriller poliziesco. Nonostante la trama ruoti attorno a un’indagine, la regista preferisce concentrarsi maggiormente sulle relazioni tra i personaggi, piuttosto che sugli sviluppi investigativi. Le dinamiche emotive, le atmosfere cupe e la descrizione dettagliata del paesaggio prevalgono sulla tensione narrativa, trasformando l’ambiente in un vero protagonista, capace di riflettere le ombre di un’umanità corrotta e senza speranza.

Stile narrativo e atmosfera

Ami Mann costruisce un film più atmosferico che dinamico, scegliendo di esplorare la degradazione morale e sociale del Texas profondo, dove la violenza sembra essere una presenza inarrestabile. Anche se lo stile visivo e il tema della corruzione ricordano le opere del padre, la giovane regista introduce un tono più intimo e meno spettacolare. Le atmosfere opprimenti, rafforzate dalla fotografia di Stuart Dryburgh e dalle musiche di Dickon Hinchliffe, giocano un ruolo cruciale nel creare un clima di tensione sotterranea e angosciante, in cui il pericolo è sempre presente ma raramente visibile.

Sam Worthington appare meno incisivo, risultando talvolta rigido nel suo ruolo. Anche Jessica Chastain, pur portando una certa intensità al suo personaggio, sembra non riuscire a distaccarsi completamente dai clichè del genere. La caratterizzazione dei protagonisti, purtroppo, risulta in generale piuttosto schematica, con la classica contrapposizione tra il poliziotto buono e quello tormentato.

Il Texas rappresentato da Ami Mann è un luogo fuori dal tempo, dove la legge ha poco peso e la violenza si diffonde senza freni. Le paludi fungono da metafora per un mondo che sembra aver perso ogni traccia di ordine e moralità. Il film, ispirato a una storia vera, tocca temi delicati come la prostituzione minorile e la pedofilia, senza però indulgere in rappresentazioni esplicite. La regista opta per un approccio più sommesso e pudico, lasciando che la tensione si costruisca fuori dallo schermo, attraverso momenti di sospensione e dialoghi enigmatici.

Nonostante i punti di forza legati all’atmosfera e all’interpretazione del cast, il film non riesce a scrollarsi di dosso alcuni limiti strutturali. La trama, dopo un inizio promettente, si sfilaccia in sottotrame poco definite e personaggi che, pur intriganti, non riescono a trovare una conclusione soddisfacente. Se da un lato la regista dimostra di aver appreso bene la lezione paterna sul piano tecnico e stilistico, dall’altro manca ancora una piena maturità narrativa che permetta di dare alla storia un’impronta personale e originale. Ami Canaan Mann dimostra di avere le capacità per creare opere di qualità, ma necessita ancora di sviluppare una maggiore personalità artistica. Il film, sebbene non perfetto, lascia intravedere il potenziale di una regista che potrebbe riservare sorprese in futuro.