First Kill in prima serata con Bruce Willis su Sky Cinema Collection il 23 agosto 2024

First Kill è chiaramente destinato a un pubblico specifico, e questo potrebbe decretarne un certo successo nonostante le sue lacune.

“First Kill”, un film d’azione e thriller diretto da Steven C. Miller e uscito nel 2017, narra la drammatica storia di un uomo che si trova costretto a compiere scelte estreme per salvare la vita del proprio figlio. Will, un broker di Wall Street interpretato da Hayden Christensen, decide di portare la sua famiglia in un’escursione nei boschi della sua infanzia per rafforzare il legame con il figlio Danny. L’escursione si trasforma presto in un incubo. Appuntamento su Sky Cinema Collection il 23 agosto 2024, dalle ore 21:15. Consulta la guida tv della serata.

La trama si ispira al classico stereotipo dell’amore proibito, richiamando “Romeo e Giulietta”, mentre l’inclusione della tematica LGBTQ+ e la distribuzione nel mese del pride rappresentano una scelta strategica che potrebbe avvantaggiarlo

Trama del film

Durante la gita, Will e Danny si imbattono in un gruppo di rapinatori, assistendo all’omicidio di uno di loro. I criminali, che si sono appena macchiati di una rapina andata storta, rapiscono Danny per costringere Will ad aiutarli a recuperare il bottino e a sfuggire al capo della polizia, interpretato da Bruce Willis. Will si ritrova così intrappolato in un gioco mortale, dove l’obiettivo principale è salvare suo figlio senza potersi fidare dei malviventi.

Le protagoniste sono due adolescenti, Juliette Fairmont e Calliope Burns. La prima è membro di una famiglia di vampiri originari la cui stirpe discende direttamente dal serpente che morse Eva nel giardino dell’Eden; la seconda, il cui lignaggio non è da meno, appartiene ad un’antica famiglia di cacciatori di mostri la cui vocazione è millenaria. Le due giovani, senza sapere come né perché, sono attratte l’una dell’altra. Se inizialmente l’ossessione reciproca era attribuibile all’istinto del sangue per l’una e a quello della caccia per l’altra, non passerà poi troppo tempo affinché capiscano che il loro è un amore sincero. La natura detta legge in molti casi e in questo afferma che tra i Fairmont e i Burns non vi può essere alcun contatto se non lo scontro mortale. A ben pensarci gli elementi per un nuovo teen drama fantasy che facesse sognare a occhi aperti i giovani di tutto il mondo c’erano tutti: una storia d’amore, per giunta omosessuale e quindi in grado di rivolgersi a un target più ampio; i vampiri, creature da sempre affascinanti che cinema e televisione negli ultimi decenni hanno decisamente reso più appetibili al grande pubblico attenuando la sfumatura horror; personaggi secondari anch’essi discretamente curati nel loro background personale e una trama con un buon ritmo e dinamiche accattivanti. Allora cosa non permette a First Kill di emergere dal catalogo della piattaforma Netflix?

Paradossalmente alcuni elementi sopra elencati lungo gli episodi si trasformano in difetti perdendo per strada la loro efficacia. L’amore tra Juliette e Calliope arde di una passione travolgente e le due attrici riescono piuttosto bene a rendere il trasporto erotico ed emotivo, ma visti i presupposti delle prime puntate la creatrice V.E Schwab avrebbe potuto osare di più nello sviluppo del loro rapporto. Inoltre, se inizialmente la situazione di partenza sembrava promettente sotto diversi aspetti, man mano che si procede la serie sembra perdersi in un bicchiere d’acqua diventando approssimativa e grossolana nel curare alcune dinamiche familiari e relazionali tra personaggi, ma soprattutto nell’utilizzo della CGI. Non di soli vampiri vive la serie, infatti compaiono diversi tipi di mostri che i Burns -e non solo- devono far fuori, ma tutti peccano di incisività e presenza scenica, mancando di far trasalire lo spettatore che non può non ricordare con un velo di nostalgia i bei tempi di Buffy- L’ammazzavampiri. First Kill è un prodotto il cui target è ben specifico e lo stesso potrebbe decretarne un certo successo a discapito delle numerose mancanze. È ispirato dal classico stereotipo dell’amore proibito alla Romeo e Giulietta e la sfumatura LGBTQ+ unita alla scelta furba di distribuirlo nel mese del pride potrebbe rivelarsi un vantaggio non da poco. Il finale, apertissimo, lascia pensare che vi sarà una seconda stagione.

Bruce Willis, sebbene sia presentato come protagonista, ha un ruolo ridotto in questo film, in linea con la sua recente scelta di partecipare a progetti cinematografici che richiedono un impegno limitato. Questo tipo di apparizioni brevi gli ha permesso di lavorare su più film in un breve lasso di tempo, una formula che, nonostante le critiche, ha trovato un certo successo tra i fan del genere.

Il cast del film include anche Ty Shelton nel ruolo del giovane Danny, Gethin Anthony come il criminale Levi Barrett, e Megan Leonard nei panni di Laura, la moglie di Will. La regia di Miller, noto per altri thriller d’azione, e la sceneggiatura offrono un’esperienza ricca di suspense, pur rimanendo nel solco dei film d’azione senza troppe pretese.

“First Kill” è disponibile su diverse piattaforme streaming, tra cui Netflix, Amazon Prime Video, e Google Play, offrendo agli spettatori l’opportunità di godersi il film comodamente da casa. Questo film rappresenta una delle ultime performance di Bruce Willis prima del suo ritiro dal cinema, rendendolo un titolo interessante per i suoi fan e per gli appassionati del genere.

Negli ultimi anni, Bruce Willis è apparso anche in film di basso profilo e in ruoli secondari, suscitando domande tra i fan. Le possibili ragioni potrebbero includere necessità economiche, il desiderio di sostenere il cinema indipendente, eventuali conflitti con le grandi case di produzione di Hollywood, o il fatto che venga considerato troppo anziano per ruoli principali. Tuttavia, le motivazioni precise restano poco chiare.

Una recensione non troppo elogiativa

Nonostante le premesse promettenti, alcuni dei punti di forza di “First Kill” si trasformano in difetti con il progredire degli episodi. L’amore tra Juliette e Calliope, sebbene intenso e passionale, non viene sviluppato a pieno. La creatrice V.E Schwab avrebbe potuto osare di più nell’evoluzione del loro rapporto, soprattutto considerando l’intensità emotiva mostrata nelle prime puntate.

La serie, che inizialmente sembrava avere tutte le carte in regola per coinvolgere lo spettatore, finisce per perdersi in superficialità. Le dinamiche familiari e relazionali tra i personaggi diventano approssimative, e l’uso della CGI lascia a desiderare. Oltre ai vampiri, la serie introduce diversi mostri, che i Burns e altri personaggi devono affrontare, ma nessuno di essi riesce a lasciare un impatto duraturo sul pubblico. Questo fa rimpiangere i tempi in cui serie come “Buffy – L’ammazzavampiri” sapevano davvero come far sobbalzare lo spettatore.