I figli degli uomini, recensione del film di fantascienza stasera in tv su Italia 1

I figli degli uomini

I figli degli uomini

Guida Tv

I Figli degli Uomini presenta una Londra sotto assedio, con misure di sicurezza stringenti e un'atmosfera di paura costante. Recensione del film in onda stasera in tv.

Nel 2027, il mondo si trova in una condizione di crisi senza precedenti: l’umanità non è più in grado di procreare e l’Inghilterra è rimasta l’unico rifugio per evitare il caos delle guerre urbane. Il film “I Figli degli Uomini“, diretto da Alfonso Cuarón e basato sul romanzo di P.D. James, dipinge un futuro cupo e desolante. Theo (Clive Owen), un ex attivista politico, viene coinvolto in una missione critica: deve scortare una giovane donna incinta fino a un santuario sicuro, dando così alla specie umana una speranza di sopravvivenza. In onda stasera in tv in seconda serata su Italia 1 dalle ore 23:55. Consulta la guida tv del giorno.

Un Futuro Distopico e l'Umanità in Pericolo

Un Futuro Distopico e l’Umanità in Pericolo

Un Mondo Grigio e Oppressivo

Fin dalle prime sequenze, il film di Cuarón presenta un mondo grigio e oppressivo, con una rappresentazione che mescola elementi dell’era industriale e post-atomica. Londra è ritratta come una città statica, con mercati di strada e autobus scrostati dal tempo che conferiscono un senso di stagnazione. L’atmosfera è ulteriormente amplificata dalla macchina da presa che segue Theo in un’ottica quasi documentaristica, enfatizzando la claustrofobia e l’incertezza del futuro.

“I Figli degli Uomini” si caratterizza come un film corale in cui il destino dell’umanità è centrale. La storia esplora le difficoltà e le contraddizioni dei personaggi, come Theo e il suo amico Jasper (Michael Caine), che vive in isolamento volontario. Il film si distingue per la sua narrazione complessa e le sue sequenze lunghe e intricate, tra cui il parto di Kee e l’agguato sulla strada di campagna, che dimostrano la maestria tecnica di Cuarón.

Intrigo e Tradimento

Nel corso della trama, Theo scopre che l’omicidio di Julian, ex compagna e leader dei Pesci, era parte di un piano per elevare Luke, un altro membro del gruppo, come simbolo di una nuova rivoluzione. Kee, la giovane rifugiata incinta, deve essere salvata da Theo e Miriam (Pam Ferris) per garantire la sopravvivenza del futuro bambino, mentre i Pesci cercano di manipolare la situazione per i loro scopi.

La produzione del film, iniziata nel 2001, ha subito ritardi a causa dell’impegno di Cuarón nella regia di “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”. Il film è noto per le sue lunghe sequenze in piano sequenza, che richiedono una notevole precisione tecnica. La colonna sonora include brani famosi come “Ruby Tuesday” dei Rolling Stones nella versione di Franco Battiato. “I Figli degli Uomini” ha ottenuto tre nomination agli Oscar e tre ai BAFTA, vincendo il premio per il miglior film e la miglior scenografia. È stato anche riconosciuto come miglior film di fantascienza ai premi Saturn, nonostante la sua natura distopica più che fantascientifica.

La recensione

“I Figli degli Uomini” è un film di fantascienza apocalittica diretto da Alfonso Cuarón, tratto da un romanzo di P.D. James. Ambientato nel 2027, il film presenta una visione inquietante e realistica di un futuro in cui l’umanità rischia l’estinzione a causa dell’infertilità globale. L’Inghilterra è l’unico rifugio rimasto, e Theo (Clive Owen) deve scortare una giovane donna incinta verso un santuario per garantire la sopravvivenza della specie.

Cuarón utilizza uno stile visivo “realistico” che include riprese dal vero, un uso prevalente della macchina a mano e sequenze in piano sequenza. Questo approccio conferisce al film una sensazione di immediatezza e intensità, accentuando l’atmosfera opprimente del mondo rappresentato. Il cast, con Clive Owen e Michael Caine in ruoli principali, è stato lodato per le sue interpretazioni efficaci e coinvolgenti.

Il film, purtroppo, non raggiunge le vette visionarie di altri classici della fantascienza come “Blade Runner” o “1984”. Nonostante l’ampio budget e le sequenze d’azione ben realizzate, la trama e i temi possono apparire semplicistici e sterotipati. La seconda parte del film, che si concentra su inseguimenti e sparatorie, diventa meno innovativa e si allontana dal realismo iniziale per avvicinarsi a un film d’azione con un finale consolatorio.

Il film riesce a coinvolgere grazie alla sua rappresentazione di un futuro non troppo distante dal presente, caratterizzato da tensioni sociali e conflitti. La figura di Michael Caine, come un ex hippy degli anni ’60, rappresenta un collegamento nostalgico con un passato ormai mitico. Il film è stato elogiato per la sua capacità di mescolare intrattenimento e riflessione critica, ma è stato anche criticato per la sua visione un po’ banale e per l’eccesso di materiale grottesco. Sebbene Cuarón dimostri un impegno sincero e utilizzi il suo stile distintivo, il film non riesce a offrire una riflessione profonda e convincente su temi complessi. La rappresentazione della violenza e dell’angoscia rimane coinvolgente, ma alcuni aspetti della trama e della psicologia dei personaggi potrebbero risultare insufficienti.

Dettagli

  • Emittente: Italia 1
  • Regia: Alfonso Cuarón
  • Cast: Clive Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor, Charlie Hunnam, Claire-Hope Ashitey
  • Aggiornato il: 5 Settembre 07:16