Domino (2019), film con Nikolaj Coster-Waldau in seconda serata su Sky Cinema 1 il 12 agosto 2024

Domino è un film che, pur con alcuni spunti interessanti e un tributo a Hitchcock, risulta essere un'opera minore nella filmografia di Brian De Palma.

“Domino“, diretto da Brian De Palma e rilasciato l’11 luglio 2019, è un film che si distingue più per le problematiche di produzione che per il suo valore artistico. De Palma ha pubblicamente criticato il progetto, dichiarando che non era coinvolto nella scrittura della sceneggiatura e ha avuto gravi difficoltà con i finanziamenti e con il pagamento del team. La sua esperienza in Danimarca, dove è stato girato il film, è stata a dir poco deludente, tanto da spingerlo a escludere future collaborazioni in quel paese. Appuntamento in seconda serata su Sky Cinema 1 il 12 agosto 2024, dalle ore 23:20. Consulta la guida tv completa di stasera.

“Domino” di Brian De Palma: Un Film Dimenticabile con Alcuni Spunti Interessanti

Trama e Sviluppo di Dominio

La trama di “Domino” ruota attorno alla vendetta di Cristian (Nikolaj Coster-Waldau), un poliziotto che cerca giustizia dopo che un suo collega, Lars (Søren Malling), è stato ucciso da un terrorista libico, Ezra Tarzi (Eriq Ebouaney). Cristian, insieme alla collega Alex (Carice Van Houten), intraprende una caccia all’uomo attraverso l’Europa per raggiungere Tarzi prima dell’agente della CIA Joe Martin (Guy Pearce). Nonostante il potenziale narrativo, la realizzazione del film è compromessa da uno script debole e melodrammatico.

Nel film “Domino”, ambientato a Copenaghen nel 2020, due poliziotti, Christian e Lars, vengono chiamati a intervenire per alcuni schiamazzi notturni. Christian, per distrazione, dimentica la pistola a casa, ma inizialmente non attribuisce molta importanza all’accaduto. Il vero motivo della chiamata si rivela essere un delitto legato al terrorismo internazionale, e i due poliziotti, armati solo di una pistola, si trovano in una situazione di estrema difficoltà.

Lo script di “Domino” mostra evidenti limiti, soprattutto nel primo atto, che si rifà a dinamiche poliziesche e a rapporti simili a quelli della saga “Arma Letale”. Le scelte narrative, come l’uso di telecamere nascoste e incongruenze nella trama, contribuiscono a rendere la pellicola superficiale e poco coinvolgente. Alcune linee narrative, mal gestite, non riescono a svilupparsi in modo efficace.

L’Approccio Registico di De Palma

Nonostante le difficoltà, De Palma cerca di valorizzare il film con la sua regia classica. Utilizza inquadrature statiche e primi piani per accentuare i momenti drammatici, creando un effetto straniante. La colonna sonora di Pino Donaggio e la fotografia scura, arricchita da luci artificiali, ricordano lo stile del cinema degli anni ’80, tipico del regista.

“Domino” si inserisce in una lunga tradizione di film che hanno visto i loro autori rinnegare le proprie opere. Un tempo definiti “straight to video” per la loro qualità mediocre e la scarsa cura nella produzione, questi film erano spesso il risultato di conflitti tra la direzione artistica e quella operativa, con registi che a volte si rifugiavano dietro pseudonimi come Alan Smithee. Brian De Palma, noto per i suoi successi con film come “Scarface” e “Omicidio a luci rosse”, non aveva mai rinnegato una sua opera fino a “Domino”.

“Domino” riflette l’influenza di Alfred Hitchcock, in particolare nel tema del voyeurismo che ha caratterizzato molti dei lavori di De Palma. La pellicola mostra gli attentati terroristici in diretta mondiale, con riferimenti a scene iconiche di Hitchcock, come la sequenza della corrida che riecheggia “L’Uomo Che Sapeva Troppo”. Nonostante questi elementi, il film non riesce a salvare un prodotto complessivamente debole. Con una trama poco convincente e una realizzazione che non riesce a risollevare il prodotto, “Domino” è destinato a rimanere come un esempio di pellicola dimenticabile, priva di impatto duraturo.

De Palma ha chiaramente espresso la sua estraneità al montaggio finale di “Domino”, attribuendo la responsabilità di alcune scelte artistiche e narrative a terzi. Nonostante il regista avrebbe probabilmente apportato modifiche significative, come migliorare alcune sequenze o utilizzare meglio la computer grafica, è difficile credere che un diverso montaggio avrebbe potuto cambiare drasticamente il risultato finale del film.

Le forzature nella sceneggiatura

La sceneggiatura di “Domino” presenta numerose forzature, in particolare riguardo al ruolo della CIA, e il cast sembra svogliato, dando una sensazione di prodotto puramente televisivo. La scenografia è poco curata e manca di autenticità, limitandosi a rappresentare una Copenaghen che appare più come una cartolina che come una città viva. “Domino” rappresenta una tappa finale di una serie di progetti problematici per De Palma, tra cui “Passion” e “Redacted”, che, nonostante i tentativi di innovazione, hanno avuto esiti commerciali deludenti.

Nonostante le difficoltà, il film conserva alcuni elementi caratteristici di De Palma. La regia include riferimenti alle sue opere precedenti, come le zoomate e i crescendo musicali, e citazioni a Hitchcock, come nella sequenza finale ambientata alla Plaza de Toros di Almeria, che richiama l’epilogo di “L’uomo che sapeva troppo”. Si può affermare che questi omaggi e spunti registici non riescono a risollevare un film che, nella sua esecuzione, appare povero di mezzi e idee.

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