Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re, in prima serata su Sky Cinema il 26 agosto 2024

Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re

Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re

Guida Tv

La trilogia de Il Signore degli Anelli si basa sull'opera letteraria di J.R.R. Tolkien, suddivisa in tre parti e pubblicata tra il 1954 e il 1955. Trama e recensione de Il Ritorno del Re.

Peter Jackson, in uno stato di grazia artistica, ha concepito un epilogo straordinario e carico di epicità per la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli. Dopo aver lasciato Aragorn vittorioso nella battaglia del Fosso di Helm, lo ritroviamo pronto ad affrontare l’ultima grande battaglia contro l’Oscuro Signore di Mordor, armato della spada Narsil, riforgiata da Elrond. Appuntamento con tutti i fans del genere fantasy il 26 agosto 2024 su Sky Cinema Collection dalle ore 21:15. Consulta la guida tv della serata.

Peter Jackson appare in tutti e tre i film della trilogia come cameo

Peter Jackson appare in tutti e tre i film della trilogia come cameo: nel primo film, La Compagnia dell’Anello, è presente nel villaggio di Brea; ne Le Due Torri interpreta un soldato al Fosso di Helm; mentre nel terzo capitolo, Il Ritorno del Re, è un corsaro ucciso da Legolas

Trama del terzo capitolo della saga

Con la riconquista del trono di Gondor, la storia riprende e conclude le vicende lasciate in sospeso ne Le due torri: il soccorso di Frodo, la rivelazione del coraggio di Sam, la fine di Gollum, e la riunione della Compagnia dell’Anello. Anche l’Anello, simbolo del peccato originale nella Terra di Mezzo, ritorna al centro della narrazione, rappresentando la causa del tumulto che sconvolge questo mondo ancestrale.

Jackson, in questo terzo film, dimostra una padronanza totale del mezzo cinematografico, riuscendo a dar vita a un epilogo che, pur tradendo in qualche modo la fonte letteraria, preserva l’integrità dei personaggi di Tolkien. Anche se alcune parti del libro, come la presenza del personaggio di Saruman, sono state omesse, queste omissioni sono perdonabili alla luce della necessità di adattare la complessa opera di Tolkien al tempo cinematografico contemporaneo. Le creature del mondo tolkieniano vengono così rivelate nella loro piena complessità emotiva e relazionale, con particolare risalto alla relazione tra Frodo e Sam, che emerge come la più intensa storia d’amore del film, suggellata da uno sguardo che rappresenta un bacio simbolico tra i due.

I quattro hobbit invecchiano improvvisamente, segnando la fine della magia e l’inizio dell’era degli Uomini. I momenti epici sono per lo più umani, come l’accensione dei fuochi di Minas Tirith, la carica dei cavalieri di Rohan, la guida di Aragorn con il grido “Per Frodo!” e l’inchino di tutti davanti agli hobbit. Questi eventi sottolineano sentimenti umani come l’amicizia, l’onore e la responsabilità. Jackson, abile nel gestire una narrazione complessa, dona alla terza parte un’atmosfera malinconica e quasi testamentaria, riflettendo il rimpianto per un’avventura irripetibile. La Compagnia dell’Anello si separa definitivamente, con Frodo che affida a Sam il compito di completare il libro e di portare avanti il ricordo delle imprese passate.

La pellicola riesce a unire epicità e lirismo, particolarmente evidenti nella rappresentazione della città di Minas Tirith. L’oggettività degli eventi narrati, la manifestazione delle forze etiche in conflitto e la resa iperbolica del reale sono tutti elementi che conferiscono profondità alle azioni e alle scelte dei personaggi, trasformandole in un intenso conflitto tra il bene e il male. Questo progetto cinematografico, frutto di anni di lavoro, ha definitivamente consacrato l’epica lirica dell’Anello sul grande schermo, insieme alla sua geografia fantastica e alle diverse lingue del mondo di Tolkien. Ai spettatori non resta che immergersi completamente nella visione di quest’opera monumentale.

Sebbene spesso definita una trilogia, l’opera fu concepita dall’autore come un’unica opera integrale. Il numero tre, infatti, è fondamentale sia nella struttura narrativa sia nella simbologia dell’opera, richiamando lo schema di morte, scomparsa e rinascita tipico del romance, genere a cui appartiene il romanzo di Tolkien.

Il viaggio di Frodo e Sam verso Mordor, la battaglia finale guidata da Aragorn e lo scontro tra Frodo e Gollum sul Monte Fato rappresentano il culmine della lotta tra eroi e antagonisti. Il ritorno degli hobbit alla Contea, dopo la sconfitta del Male, chiude simbolicamente la storia, ma con un senso di irrevocabile cambiamento. La narrazione si conclude con l’isolamento riflessivo degli eroi, che si ritirano dal mondo per iniziare una nuova vita in un luogo sicuro, come suggerisce il viaggio finale di Frodo, Bilbo, Gandalf e gli elfi verso il regno dell’immortalità.

Il film Il ritorno del Re si apre con il racconto del passato di Gollum, un tempo lo hobbit Sméagol, prima di essere corrotto dall’Anello. Dopo la distruzione di Isengard, Merry e Pipino si ricongiungono alla Compagnia, ma il Palantir di Saruman attira su Pipino visioni inquietanti del futuro. Gandalf e Pipino si dirigono a Gondor, dove il reggente Denethor è preda della follia, mentre Gollum tenta di allontanare Frodo da Sam. Nel frattempo, Aragorn accetta il suo destino di re e parte alla ricerca di un esercito invincibile. La battaglia per Minas Tirith culmina con l’intervento di Rohan e il ritorno di Aragorn, ma la guerra non è finita finché Frodo non distrugge l’Anello. Dopo la vittoria, Aragorn si unisce ad Arwen e si compie il suo destino di re. Nella conclusione, Frodo e Bilbo scelgono di lasciare la Terra di Mezzo per un ultimo viaggio verso il regno dell’immortalità, segnando la fine della Terza Era.

Dettagli

  • Emittente: Sky Cinema Collection
  • Regia: Peter Jackson
  • Cast: Elijah Wood, Cate Blanchett, Ian Holm, Ian McKellen, Orlando Bloom
  • Aggiornato il: 26 Agosto 07:47