Mine, film con Armie Hammer e Annabelle Wallis in prima serata su 20 Mediaset l’8 agosto 2024

Mine è un dramma che non solo esplora le difficoltà fisiche e psicologiche di un soldato intrappolato in un campo minato, ma offre una riflessione interiore.

“Mine“, film diretto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, racconta la drammatica storia di Mike Stevens e Tommy Madison, due marines inviati segretamente in missione nel deserto del Nord Africa per eliminare un pericoloso terrorista. Durante l’operazione, un’imprevista tempesta di sabbia separa i due soldati dal comando e li costringe a perdersi nel deserto. Appuntamento su Canale 20 Mediaset in prima serata l’8 agosto, dalle ore 21:03.

In cerca di un’uscita, Mike e Tommy si trovano in un campo minato. Un tragico incidente porta Tommy a calpestare una mina, che gli provoca la perdita delle gambe, mentre Mike, tentando di aiutarlo, finisce a sua volta bloccato su un altro ordigno. Senza possibilità di movimento e con il GPS fuori uso, Mike è costretto a rimanere immobile per evitare l’esplosione della mina.

“Mine”: Il Deserto come Metafora dell’Inconscio

Approccio Registico e Tematiche

Guaglione e Resinaro, al loro esordio alla regia, scelgono di alzare l’asticella della loro prima opera, cercando di differenziarsi da altri film che esplorano temi simili, come “Buried – Sepolto”, dove il protagonista è confinato in una bara. Invece, nel deserto, ampio ma inospitale, i registi decidono di intrappolare il protagonista in una situazione di immobilità totale. Questa scelta riflette una riflessione sul tema delle mine antiuomo, estendendolo oltre il contesto della guerra, per esplorare una dimensione psicologica più profonda.

Il deserto diventa quindi una metafora dello stato psicologico interiore del protagonista. Similmente all’astronave di Solaris di Andrei Tarkovsky, il deserto di “Mine” diventa uno spazio in cui l’inconscio del protagonista si materializza, impedendo ogni via di fuga. I registi riescono a tradurre in immagini la condizione di paralisi mentale e fisica, mantenendo alta la tensione senza cadere nel rischio di perdere ritmo.

Prova di Resistenza e Tempi di Attesa

Mike si trova in una lunga e angosciante attesa: i suoi compagni non possono raggiungerlo prima di cinquantadue ore. Bloccato nel deserto senza cibo e senza possibilità di muoversi, deve resistere alla stanchezza e alla paura crescente. L’arrivo di una tempesta di sabbia aggrava ulteriormente la situazione, poiché il vento potrebbe sollevarlo e attivare la mina. In un momento di disperazione, Mike si trova sull’orlo del collasso e minaccia di suicidarsi. Con una regia solida e una narrazione che mantiene alta la tensione, il film offre una prospettiva unica e profonda sulla condizione umana di fronte alla paura e alla immobilità.